Lo sport per tutti

Lo sport incarna e sintetizza in sé alcuni aspetti decisamente importanti: da quello sanitario a quello sociale fino a quello preventivo-educativo. È dinamismo, movimento, velocità d’azione e di pensiero. Lo sport è efficienza mentale e fisica ma anche partecipazione, aggregazione, scambio di idee. È strumento ed elemento fondamentale di crescita per i più piccoli che attraverso di esso imparano a sacrificarsi, a lavorare, a perdere in una competizione così come a vincere. Lo sport è una scuola di vita, troppo spesso però relegata al mero ruolo di “parcheggio” per bambini o distratto passatempo per adulti. Educare al vivere sano, quindi a coniugare l'attività fisica alle altre attività quotidiane, è un dovere fondamentale all'interno della società, e questo deve avvenire attraverso una costante azione di informazione e di sensibilizzazione. Fare sport, dunque, deve divenire un vero e proprio stile di vita. E poiché, io credo, le sfaccettature dello sport sono molteplici come quelle della vita mi piacerebbe che a Eboli potesse nascere una polisportiva che sappia coniugare le inclinazioni di ciascuno promuovendo al contempo oltre all’attività fisica anche la crescita sociale e morale. Nel corso della ultima edizione della Maratona di Padre Pio, la dodicesima come presidente dell'Associazione Free Runner – insieme alla squadra composta, fra i tanti, dal direttore sportivo Carlo Braca, dal vicepresidente Gaetano Ciao e dai consiglieri Caterina De Carlo, Cosimo Altieri, Pierino Coppola, Mario Pisaturo, Gaetano Pierro per citare solo i membri del direttivo dell’associazione – siamo stati promotori di una sperimentazione che va in questa direzione, tant’è vero che le numerosissime associazioni sportive coinvolte sono state preziose nell’attività di supporto agli atleti e soprattutto nel rendere possibile la partecipazione di tanti giovanissime future promesse impegnate in percorsi di sport ma anche di gioco. Le associazioni che sono intervenute in questa vera e propria Festa dello Sport hanno consentito di abbracciare le più varie discipline sportive, dalla palla a volo al basket; dal tennis da tavolo all’atletica leggera. Si tratta dell'iniziativa “Adotta un atleta”, un sperimento che abbiamo voluto portare avanti, in vista di un lavoro possibile da svolgere insieme – su un piano di assoluta parità e codecisione – con tutte le associazioni sportive senza fini di lucro presenti sul territorio, allo scopo di dare vita appunto a una Polisportiva che – abbracciando le principali specialità– sia in grado di avvicinare allo sport e ad uno stile di vita sano le giovani generazioni – con particolare attenzione ai ragazzi provenienti da situazione di disagio sociale. Oggi nella fascia di età che va dai sei ai tredici anni quasi il quaranta per cento dei bambini e degli adolescenti è obeso o quasi obeso, con conseguenze potenzialmente devastanti sotto il profilo anche sanitario nel medio e lungo periodo. Ed è un problema, questo, ancora più grave nelle fasce di popolazione che, anche per motivi sociali ed economici, sono costrette a ricorrere maggiormente al cosiddetto junk food, il cibo spazzatura, micidiale per il nostro organismo. E tutto questo avviene in un contesto ed in un luogo dove è praticamente nata la dieta mediterranea. Occorre intervenire, promuovere stili di vita diversi che, attraverso percorsi che siano insieme di educazione al mangiar bene ed al vivere bene, contribuiscano a ridurre sensibilmente queste problematiche, mettendo in condizione chi fra i nostri ragazzi in età scolare e prescolare vive condizioni di disagio economico e sociale di prendere parte a questi percorsi in modo assolutamente gratuito. Il Comune, credo, anche in questo caso può e deve fare la propria parte, concedendo ad una Polisportiva così delineata spazi per far allenare i ragazzi e unendosi a questa esperienza in una attività di progettazione che consenta di rinvenire ulteriori risorse da destinare al benessere dei nostri giovani.