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I piccoli malesseri dei cambi di stagione

Qualche settimana fa, in vista dell’arrivo della primavera, abbiamo parlato dei disturbi dovuti alle allergie da fieno o da graminacee, e dicome affrontarli al meglio. Ma la primavera – assieme al sole ed alle giornate più tiepide – porta con se, spesso, anche altri piccoli disturbi fisici o del comportamento.

Questo periodo dell’anno è caratterizzato, infatti, da un clima estremamente mutevole, che vede l’alternarsi digiornate ancora fredde, piovose o ventose a improvvise esplosioni di sole e caldo primaverile o, addirittura, estivo, come è accaduto nelle scorse settimane. Per molte persone, ipersensibili ai cambiamenti stagionali, non è facile adattarsi alla continua variabilità climatica: c’è chi si sente nervoso e irritabile; chi lamenta oscillazioni dell’umore, stress e stanchezza; chi manifesta o vede riacutizzarsi qualche disturbo fisico, come difficoltà digestive, colite, stitichezza, mal ditesta, o alterazioni del ciclo mestruale.  Spesso anche dolori ossei preesistenti, che tendono a riacutizzarsi nel periodo di cambio climatico. In ambito ortopedico, in particolar modo,  sono numerose le patologie che risentono notevolmente dei cambiamenti climatici. Fra di esse, l’artrite remautoide risente in modo particolare dei passaggi repentini da un clima secco ad uno umido, ed andrebbe evitata l’esposizione diretta al sole e ad altre fonti dicalore, che potrebbero aggravare l’infiammazione delle articolazioni e facilitare la comparsa di reazioni cutanee causate dai farmaci utilizzati per curarne i sintomi. Probabilmente la presenza di questi piccoli disturbi stagionali  è influenzata anche dalla maggiore produzione di melatonina, serotonina e specialmente di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) da parte del nostro organismo, che dopo la fine dell’inverno e per l’aumento delle ore di luce, deve far fronte a un accresciuto fabbisogno di energia. A tutto questo si aggiunge  lo stress causato dall’arrivo dell’ora legale, con un repentino cambio dei ritmi del sonno e della veglia. I sintomi più comuni dello stress da cambio distagione – soprattutto quanto avviene molto rapidamente oppure quando il passaggio dall’inverno alla primavera vede alternarsi diversi cambi di clima da freddo a caldo e viceversa  - sono di solito modesti e tendono a sparire in poche settimane, ed in genere vedono una diminuzione dell’energia, difficoltà a prendere sonno, piccoli disturbi della digestione (causati anche dal cambio di alimentazione). Non c’è da preoccuparsi: in assenza di un preesistente quadro clinico compromesso o caratterizzato da patologie croniche rilevanti, questi disturbi spariranno nell’arco di poco tempo, e per aiutarsi ad affrontare lo stress da cambio di stagione sarà sufficiente far ancora più attenzione a mantenere un corretto stile divita sia in termini di moderata attività fisica che nei consumi alimentari, ed eventualmente assumere qualche integratore di vitamine e sali minerali.

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