Download Free Templates http://bigtheme.net/ Websites Templates

Lo scenario politico nazionale è molto preoccupante. La speranza è che si costituisca un Governo in grado di affrontare i problemi dell'Italia

Dopo circa 70 giorni dalle elezioni dello scorso 4 marzo, sembra – a seguire le cronache nazionali – che i leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e della Lega Matteo Salvini siano riusciti a trovare un accordo di massima per dare vita a un governo. Anche ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ricordando la figura di Luigi Einaudi – ha colto l’occasione per lanciare un monito severo alle forze politiche.

Mattarella ha voluto ricordare che il presidente Einaudi, nel 1948, ritenne di non accogliere le indicazioni del primo gruppo parlamentare – quello della Democrazia Cristiana – circa il nome del premier, riaffermando in tal modo che la nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri rientra fra le prerogative del Capo dello Stato. È la seconda volta in pochi giorni che Mattarella – uomo di grandissima sensibilità istituzionale e di equilibrio assoluto – si è trovato a dover riaffermare che è a lui che spetta l’alta vigilanza e la tutela delle istituzioni repubblicane, a fronte di partiti politici che non stanno dando – purtroppo nessuno escluso – buona prova di sé. In questo scenario complesso notiamo, purtroppo, come il Partito Democratico non riesca ad affrontare le dinamiche drammatiche che ne hanno minato in questi anni la credibilità ed il ruolo nella società italiana, con l’ex segretario Matteo Renzi che continua ad esercitare un ruolo molto forte nonostante la duplice drammatica sconfitta, depotenziando il ruolo del reggente Maurizio Martina. Non convince neppure l’atteggiamento complessivo del PD, costretto da Renzi in una logica quasi aventiniana con l’obiettivo non tanto recondito di cercare ulteriori occasioni di rivincita nel medio periodo. Il dialogo con il M5S era difficile, probabilmente impossibile, ma in una democrazia parlamentare – ancor più in presenza di una legge elettorale proporzionale – la strada del dialogo politico va sempre percorsa, per verificarne le condizioni. Affermare che ‘il nostro popolo ha scelto: dobbiamo stare all’opposizione’ è una affermazione non veritiera e di un semplicismo e populismo davvero disarmanti. Ancora più preoccupante ciò che si profila all’orizzonte: un governo di forze politiche sovraniste, che sembrano incapaci di tradurre in scelte concrete ed azione una serie di slogan abbastanza inconciliabili fra di loro. Ma quello che più mi preoccupa è la Lega, che con Matteo Salvini alla guida ha assunto connotati talvolta prossimi al lepenismo. Ma, mentre in Francia chi assume queste posizioni estreme di intolleranza razziale e di xenofobia viene automaticamente messo ai margini del sistema dalle altre forze politiche democratiche, qui in Italia diventa elemento centrale del quadro politico. Davvero io confido nel Presidente Mattarella, che ha ribadito con chiarezza che deve essere portato alla sua attenzione un nome di alto profilo quale possibile premier, ed una squadra di governo credibile. Per il resto, speriamo che le forze politiche sappiano affrontare la sfida del governo del Paese in modo più credibile e determinato di come hanno affrontato questa fase di transizione. I problemi dei cittadini sono tantissimi, e andrebbero affrontati con concretezza e idee chiare.

Stampa

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookies Policy.