La polemica sui vaccini è sterile e pericolosa

Periodicamente riemerge la polemica fra i cosiddetti no vax – cioè coloro che con argomentazioni varie pongono dubbi o si appongono alle vaccinazioni obbligatorie – e chi sostiene, dati scientifici alla mano, che le vaccinazioni contro le principali patologie dell’età infantile sono necessarie alla salute delle giovani generazioni e più in generale alla tutela della salute pubblica.

In una società davvero matura ed aliena da semplificazioni un dibattito di questo tipo non avrebbe senso. E’ del tutto evidente, difatti, che non sono paragonabili le evidenze mediche, frutto dell’analisi sperimentale dei dati e dell’applicazione di rigorosi criteri scientifici, con le opinioni non fondate su fatti di persone che, per motivi che non è qui il caso di analizzare approfonditamente, ritengono di non accettare delle regole che sono poste a tutela della salute e del benessere di tutti i cittadini. La polemica contro i vaccini è ormai questione che viene rispolverata da diversi anni, correlando senza alcuna prova l’utilizzo di questi con la possibile insorgenza delle malattie più varie. Ma quel che maggiormente desta stupore – e da medico anche, devo ammetterlo, una certa amarezza ed un senso talvolta di scoramento, p la pretesa da parte di chi non ha alcuna competenza in materia di ergersi ad esperto di questioni che richiedono, per essere comprese a fondo, di anni di studio e di approfondimento serio e rigoroso. Al di là di questo, però, il punto vero è che la posizione di chi si dichiara contrario ai vaccini è una posizione superficiale ed infondata, ma quando essa si traduce in azioni di disobbedienza concreta – come rifiutare il vaccino per i propri figli – diviene un’azione pericolosa e dannosa non soltanto per se stessi e per il proprio nucleo familiare ma anche per tutti quelli con cui ogni giorno si entra in contatto. È scientificamente provato, infatti, che esistono delle soglie di vaccinazione nella popolazione di riferimento al di sotto delle quali alcune malattie come, ad esempio, il morbillo, iniziano nuovamente ad essere soggette ad un incremento di casi, con conseguenze talvolta pericolosissime sulla salute. Ed è incredibile che, in un’epoca segnata dal dominio e talvolta dalla fede cieca nella tecnologia, vi siano poi sacche di resistenza antiscientifica che sono paragonabili, per certi versi, al credere nella stregoneria o nel potere taumaturgico dei santoni o dei maghi. Il mio invito accorato è quello di evitare di cascare in questo errore, di avere fiducia nella scienza medica che negli ultimi decenni ha fatto ulteriori passi da gigante nel tutelare e preservare la salute di noi tutti. E ad avere un vero e proprio obbligo morale in non incedere in questi errori argomentativi ed a essere di esempio a tutti sulla necessità inderogabile di avere fiducia nella scienza medica è chi, poi, riveste ruoli pubblici. Perché chi ha l’onore e l’onere di rappresentare i suoi concittadini deve essere capace di rappresentarli anche e soprattutto con l’esempio e con il proprio agire quotidiano.

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