Approfondimenti sul bilancio comunale: la Polizia Municipale e la sicurezza cittadina.

Anche questa settimana – come preannunciato – intendo approfondire il tema del bilancio, in particolare per quanto riguarda alcune voci che mi hanno incuriosito in considerazione della loro connessione con tematiche di straordinaria attualità. E’ di questi mesi, difatti, la polemica sulla situazione della sicurezza nella nostra città. Polemica non senza fondamento, giacché numerosi sono – sia in centro sia in periferia – gli episodi criminosi. A questo proposito io – se fossi ancor oggi un componente del consiglio comunale o se fossi investito dai cittadini dell’onore e dell’onere di amministrare questa città avrei ben presente che – a fianco della microcriminalità che pure desta preoccupazione – vi sono segnali evidenti, nei fatti di cronaca che leggiamo, di una possibile recrudescenza di fenomeni criminali ben più gravi e dalle conseguenze potenzialmente disastrose. E su questo mi auguro che l’Amministrazione Comunale, insieme alle forze dell’ordine, tenga ben alta la soglia dell’attenzione e della vigilanza. Certo una amministrazione comunale – pur essendo il sindaco responsabile ultimo dell’ordine pubblico – non ha poteri diretti, fatta salva l’azione della Polizia Municipale, per sanzionare le condotte nocive per la collettività. Ma la sua azione è in ogni caso molto importante, sia in termini di monitoraggio e di denuncia, sia in termini di coordinamento – attraverso la partecipazione dei vertici amministrativi al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presso la Prefettura. Altro ruolo fondamentale e delicato, che attraversa il tema della sicurezza ma che per sua natura riguarda molte altre attività indispensabili a prevenire la recrudescenza sul territorio comunale di fenomeni criminali, è quello del saper mettere in campo azioni di prevenzione: lotta alla dispersione scolastica, servizi sociali adeguati, educazione alla legalità e contrasto ai paradigmi di vita criminale; ed in questo una amministrazione comunale attenta e sensibile può fare molto. Come può fare molto – e su questo pure vorrei tornare più specificamente in un altro articolo – sul riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che molto spesso vengono affidati ai comuni per un successivo riutilizzo a fini sociali o di pubblica utilità. Ma torniamo ai numeri del bilancio, e proprio a questo riguardo mi sarei aspettato maggiore incisività nell’azione amministrativa – e nella necessariamente correlata previsione di spesa – riguardante la sicurezza pubblica, anche in termini di più radicale potenziamento della Polizia Municipale, il cui organico è drammaticamente sottodimensionato a fronte di un territorio da controllare vastissimo, che ha una sede indecorosa e che viaggia su auto estremamente vetuste. Ma, oltre a queste considerazioni di carattere più generale, è proprio per quanto riguarda le specifiche poste in bilancio sulla sicurezza e sugli introiti delle sanzioni che nutro dei dubbi, che proverò a spiegare con semplicità. L’Amministrazione Comunale ha previsto introiti da sanzioni amministrative, per l’anno 2016, per euro 400.000 per quanto riguarda le violazioni al Codice della Strada, e ha previsto di accantonare il 10,69 % di questa cifra – cioè 42.780 euro – al fondo crediti di dubbia esigibilità, previsto e normato dalla legge al fine di prevenire il rischio che minori introiti di bilancio rispetto a quanto previsto alterino gli equilibri contabili degli enti locali. Peccato che, da quanto risulta dalla delibera di Giunta n. 137 del 22 aprile 2016, tale accantonamento del 10,69% non sia stato fatto – come prevedono i moderni principi contabili e pur trovandoci in presenza di dati storici di confronto – sulla base di quanto realmente incassato, ma soltanto sulla base di una previsione contabile. In sostanza il Comune, pur sapendo quanto mediamente negli anni scorsi ha incassato dalle multe, preferisce effettuare una stima degli accantonamenti puramente teorica, almeno per quanto riguarda le sanzioni al codice della strada, correndo così il rischio di non trovarsi, a fine anno, su quanto realmente incassato. Ci aspetteremmo, su questi argomenti delicati, una maggiore attenzione da parte dell’ente, anche perché un errore di questa natura rischia seriamente di compromettere la capacità di spesa dell’ente – già minima – su attività che sono di rilievo fondamentale, visto che è anche e soprattutto da questi proventi che la Polizia Municipale rinviene le risorse per le sue importanti attività d’istituto. Nel corso dei prossimi articoli vorrei occuparmi di altri interessanti aspetti del bilancio comunale, convinto come sono che la possibilità di una corretta conoscenza – da parte dei cittadini – degli atti amministrativi di maggiore rilievo è uno dei veri grandi fattori di controllo e di garanzia di democraticità delle scelte che chi ci governa compie ogni giorno, troppo spesso al nostro posto invece che nel nostro interesse.

Tags: eboli,, amministrazione cariello,, comune di eboli, amministrazione comunale, sicurezza

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