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Liberata dai rifiuti Coda di Volpe. Ora si realizzino subito depuratore e rete fognaria!

È notizia di questi giorni che, dopo tanti anni, le vasche dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe – mai entrato in funzione ed utilizzato come sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti – sono state finalmente svuotate dalle residue ottomila tonnellate di rifiuti. Il nostro territorio si è liberato di un enorme e vergognoso fardello, più volte segnalato e urlato con toni di grande preoccupazione.

Facciamo un passo indietro. Durante l’emergenza rifiuti che ha interessato la nostra regione dal 2007 ad alcuni anni fa il commissariato di Governo preposto decise, compiendo una scelta scellerata, di accatastare in quelle vasche, nate originariamente per consentire la depurazione delle acque della piana, circa 32.000 tonnellate di cosiddette “eco balle”. In realtà – ma questo si è scoperto dopo – queste fantomatiche ecoballe altro non erano che rifiuto tal quale imballato in teli di plastica e stoccato lì in via provvisoria. Via provvisoria che, come spesso accade purtroppo in Italia, ha seriamente rischiato di diventare definitiva. Nel corso degli anni, parte di quel materiale è stato rimosso, portato al termovalorizzatore di Acerra per essere incenerito. Ma le ultime 8.000 tonnellate sono rimaste lì fino ad oggi, nonostante le infinite promesse, a impedire il completamento dell’impianto di depurazione e a causare gravi problemi a tutta l’area a vocazione agricola e a pochi chilometri dal litorale. E’ davvero importante che l’amministrazione regionale guidata da Vincenzo De Luca sia riuscita, a differenza di quelle che l’hanno preceduta, a rispettare gli impegni, e a completare la rimozione di quei rifiuti. Ed è un segnale di grande attenzione verso un territorio troppe volte dimenticato, abbandonato a se stesso. Di questo va dato atto al Partito Democratico, al centrosinistra ed al Presidente De Luca. Ora è fondamentale che Asis, Regione Campania e Comune si muovano, che venga immediatamente realizzato, rifunzionalizzando il vecchio impianto nel frattempo semidistrutto, l’impianto di depurazione a servizio del litorale e delle aree agricole. È fondamentale che, nel frattempo, l’amministrazione Cariello utilizzi i fondi già stanziati e ottenuti da anni da altre amministrazioni comunali per realizzare nel più breve tempo possibile il collettore fognario in zona Cioffi e Corno d’Oro. Soltanto così si potranno ridurre in modo significativo gli scarichi inquinanti a mare, e questa è la vera principale precondizione per lo sviluppo del turismo sulla nostra fascia costiera. Speriamo, infine, che a questa buona notizia ne seguano altre positive per l’ambiente e per il vasto territorio della Piana del Sele, e che vengano definitivamente abbandonate idee incoerenti con la vocazione dell’area. Penso, ad esempio, all’assurda ipotesi – spero tramontata definitivamente - della dislocazione delle Fonderie Pisano nella nostra piana, emblematico esempio di come una politica miope possa mettere a repentaglio lo sviluppo di una zona che, come scrissi già alcune settimane fa, si trova ancora al bivio fra un possibile modello di sviluppo avanzato e la strada, invece, di modelli vecchi e sbagliati che condurrebbero inevitabilmente la nostra economia al declino.

Tags: eboli,, ambiente, rifiuti, Piana del Sele, agricoltura, coda di volpe, sarm , vincenzo de luca, emergenza rifiuti

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