Download Free Templates http://bigtheme.net/ Websites Templates

Il Polo Agroalimentare potrebbe essere una delle scelte importanti per il futuro dell'agricoltura della Piana del Sele

La scorsa settimana ho accolto con favore la notizia che la Regione Campania ha proposto al Governo che anche alcune aree produttive della nostra Eboli, insieme a Battipaglia e ad altre numerose realtà, fossero inserite nella Zona Economica Speciale, un’area in cui gli imprenditori con forte vocazione all’esportazione godono di notevoli vantaggi fiscali. E’ chiaro che nella Piana del Sele gli imprenditori maggiormente vocati all’esportazione sono quelli agricoli, realtà estremamente significativa che lavora soprattutto sulla cosiddetta quarta gamma, le insalate imbustate e già pronte per il consumo e prodotti similari. E questo ci riporta al futuro produttivo della nostra area che, come già ebbi modo di sostenere alcuni mesi fa, è a un bivio fra un possibile sviluppo ulteriore e una possibile crisi. Questo perché nel nostro territorio coesistono realtà produttive estremamente avanzate e realtà assolutamente arretrate, di vera e propria marginalità anche sociale. Un altro tassello importante per far evolvere in senso positivo il tessuto economico della Piana del Sele sarebbe riprendere il dibattito sulla realizzazione di un Polo Agroalimentare al servizio delle imprese produttrici. Negli anni scorsi – soprattutto all’epoca dell’Amministrazione Bassolino . se n’è fatto un gran parlare, e va dato merito all’allora assessore all’Agricoltura Andrea Cozzolino di essersi speso per questa ipotesi. Nonostante ciò, il Polo Agroalimentare è sparito dal dibattito pubblico sulle grandi scelte da compiersi per far crescere l’agricoltura della nostra area. Eppure molti studi affidabili affermano che tale infrastruttura sia indispensabile, sia uno degli elementi determinanti per produrre una vera e propria svolta. Ad oggi in Campania e nella Piana il costo della logistica pesa, sul prezzo finito del prodotto agricolo, fino al 12 %, ed è un costo che potrebbe essere sensibilmente ridotto con infrastrutture adeguate. Ancor più incide l’inadeguatezza del modello organizzativo e della scarsa rapidità dei flussi di consegna, e su questo pesa un dato chiaro: il 30 % dei produttori sono di medie e grandi dimensioni, e vendono il prodotto direttamente alla grande distribuzione organizzata. Ma il 70 % dei produttori invece è, ancor oggi, di piccole o piccolissime dimensioni, ed opera quasi esclusivamente attraverso intermediari. Alla luce di questi dati non dovrebbe sfuggire a nessuno l’importanza della realizzazione di una grande piattaforma logistica al servizio dell’agricoltura, in grado di ottimizzare i tempi di consegna, di abbassare l’incidenza dei costi di trasporto, di garantire piena tracciabilità ai prodotti e di essere di supporto a tutto campo in primo luogo ai piccoli produttori in modo chiaro e trasparente. Io spero che un dibattito serio su questo tema venga aperto di nuovo, che a farsene portavoce – anche alla luce dell’importante novità della probabile istituzione della Zona Economica Speciale . siano anzitutto i sindaci di Eboli e di Battipaglia, e che l’Amministrazione De Luca – che si sta dimostrando molto attenta su diversi temi importanti – sappia cogliere l’importanza di una tale proposta e voglia farla propria.

Tags: di donato,, eboli,, Piana del Sele, battipaglia, agricoltura, territorio, zona economica speciale , cecilia francese

Stampa

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookies Policy.