La storia infinita dei parcheggi di Via Fratelli Adinolfi. Fatto un passo avanti importante, ma ora si deve abbellire Piazza Pezzullo

Via Fratelli Adinolfi. Credo che la vicenda, annosa e che riporta a responsabilità di molti, sia un chiaro esempio di come, alcune volte, fare, agitarsi, essere ‘moderni’ non sia necessariamente meglio del semplice stare fermi, del lasciare le cose come stanno, se le cose in origine non stavano poi così tanto male. Molti anni fa l’Amministrazione Rosania pensò bene di attrezzare, nell’area dietro le scuole Vincenzo Giudice – molti lo ricorderanno – due piccole aree recitate, entrambe attrezzate a verde pubblico, una dedicata agli anziani ed una ai bambini. Due spazi decorosi, nulla di eccezionale, ma gradevoli. Cinque o sei anni fa poi, fu immaginato di realizzare in quell’area dei parcheggi sotterranei, e dei garage da vendere ai residenti dell’area. Tutto giusto, in teoria, perché nella zona i posti auto non sono sufficienti. La modalità prescelta fu quella del project financing, uno strumento che in teoria aiuta le amministrazioni comunali a realizzare, con il contributo dei privati, delle opere di interesse pubblico. Ovviamente i privati investono e devono trarne un loro legittimo tornaconto. Ma torniamo ai fatti. Iniziano i lavori di scavo, e vengono demoliti i due spazi attrezzati a verde, con l’impegno di ricostruirli al termine dell’intervento, in poco meno di un anno e mezzo. Poi la ditta capofila del consorzio di imprese – con gli scavi già in fase avanzata – fallisce, e tutto rimane così per anni, in attesa che si trovi una soluzione. Una ferita aperta nel cuore della città, che viene, attraverso i molti sforzi messi in campo da tutte le amministrazioni succedutesi – compresa quella commissariale – risolta, ricorrendo ad una serie di procedure che hanno portato a sostituire finalmente l’impresa fallita con una in grado di portare a termine i lavori. Una ferita finalmente chiusa, dunque, e di questo va reso merito a chi si è adoperato in questa direzione, non soltanto nell'attuale amministrazione. Però, consentitemi di dirlo, l’area che è stata inaugurata ieri è onestamente non particolarmente bella, con troppo cemento e delle barriere architettoniche – come gli scalini di accesso ai cortili della scuola, che prima neanche c’erano. Prevedere la piantumazione di qualche albero in più, realizzare delle aiuole, una recinzione della piccolissima area giochi avrebbe reso il tutto molto più gradevole, e ben più meritevole di essere inaugurato in pompa magna. Perché così com’è quello spazio è davvero molto triste. Ma tant’è, almeno ora lì non c’è più quella ferita, e spero che chi amministra si renda conto che vada fatto qualcosa in più, che va resa Piazza Pezzulo – così è stata rinominata – più verde e più bella. Una morale però da questa storia va tratta, e cioè che – in questo caso – se nulla fosse stato cambiato, se – presi da empiti di modernismo - non ci si fosse affidati a project financing per realizzare opere che forse non erano indispensabili, ora avremmo quei piccoli giardini graziosi dedicati al tanto compianto ex sindaco Cassese. Questo mi ricorda un altro rischio che quella stessa zona corse molti anni prima, un rischio ben più grave che fu scongiurato dalle proteste di comitati spontanei di cittadini e che risale alla metà degli anni ’80. Una amministrazione comunale – o meglio una forza politica in particolare – si era messa in testa che non valeva la pena di ristrutturare i due edifici gemelli dove sono, da moltissimi anni, le scuole elementari. Erano brutti, si diceva, di epoca fascista e di non particolare pregio. Molto meglio abbatterli e fare, indovinate cosa? Un bel parcheggio sotterraneo! Per fortuna all’epoca questa idea strampalata fu osteggiata da moltissime persone e tramontò. Poi, negli anni successivi, i due edifici furono ristrutturati, ma da quella vecchia storia evidentemente abbiamo imparato molto poco.
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