Sull'urbanistica e sulla pianificazione del futuro dell'area costiera si gioca una parte importante del futuro della nostra comunità

La settimana scorsa dissi la mia opinione su quanti – che dovrebbero essere il fior fiore della classe dirigente della nostra città – si lasciano talvolta andare alla retorica, con la quale cercano di nascondere una drammatica assenza di contenuti, di capacità di programmare, di avere un’idea strategica della nostra città. Questa settimana voglio portare alla vostra attenzione un altro esempio di questo modo – a mio avviso sbagliato e poco produttivo – di rapportarsi con il proprio ruolo nell’amministrare la cosa pubblica. Vi è chi, fra gli amministratori ebolitani, si autoincensa per cose che dovrebbero essere l’abc dell’amministratore pubblico, e che usa a mani basse questa retorica stantia del “chi c’era prima”, “quando non c’eravamo noi”, “i nostri predecessori” e consimili espressioni di deresponsabilizzazione della propria azione politica o di magnificazione di atti che sono – o dovrebbero essere in un paese maturo – di normale amministrazione. Leggo che oggi, finalmente, le spiagge pubbliche ebolitane sono pulite, ovviamente a differenza del recente passato, allorquando i perfidi rappresentanti delle precedenti amministrazioni si adoperavano costantemente per renderle il più sporche possibili! Nel mondo della realtà sia prima che oggi chi amministra cerca di mantenere il più possibile pulite le spiagge pubbliche - ed anche le altre aree della città - scontrandosi con vaste sacche di inciviltà, che mettono a dura prova il lavoro degli operai della ditta che ad Eboli si occupa del servizio di igiene urbana, peraltro da oltre due anni in regime di prorogatio, in attesa degli esiti della gara per l’affidamento del servizio finalmente bandita. Piuttosto, mi chiedo che fine abbia fatto la discussione su argomenti strategici per il futuro della nostra fascia costiera quale l’adozione di un nuovo P.u.a.d., il Piano di utilizzo delle aree demaniali che dovrebbe definire quali sia la strada per uscire dal disastroso presente; mi chiedo se qualcuno si stia interessando a far predisporre un piano di assestamento forestale come fatto nel vicino Comune di Capaccio Paestum, in modo da poter adottare azioni serie di manutenzione e diradamento degli alberi in pineta evitando che la situazione già grave peggiori ancor di più. Come accade proprio nella vicina città di Capaccio, infatti, la nostra litoranea e soprattutto la nostra pineta potrebbero essere, coi dovuti accorgimenti, rese fruibili. Si potrebbe pensare – come già ipotizzato negli anni scorsi – di affidare agli stessi gestori dei lidi – sia quelli già esistenti in occasione del rinnovo delle concessioni sia delle ulteriori aree che potranno essere assegnate – ovviamente con l’obbligo di non realizzare alcuna struttura che non sia perfettamente amovibile e realizzata in materiali e con criteri rispettosi del contesto ambientale, magari inserendo nelle convenzioni anche l’obbligo di lasciare pienamente libere alla fruizione gratuita ampie aree fra quelle concesse in gestione. Ma è soltanto un esempio, sono diverse le strade che possono essere seguite. Ma non è possibile che, oggi come ieri, l’unica porzione di pineta tenuta dignitosamente è quella affidata ai volontari di Legambiente, ed i cittadini ebolitani ed i turisti devono assistere a questa quotidiana vergogna. Vedo troppe foto sui social network e troppo poco studio, troppo poco dibattito sui grandi temi nei luoghi che dovrebbero esservi preposti. Vedo troppe iniziative estemporanee – alcune anche belle e interessanti – ma non vedo un approccio strategico serio ai problemi ed alle potenzialità da sviluppare riguardanti vaste aree del nostro territorio. Un esempio di questo modus operandi – che spero nei prossimi mesi veda da parte del Sindaco e della compagine amministrativa uno scatto d’orgoglio e di capacità di programmare – è l’assenza voluta, negli ultimi due anni e mezzo – di un assessore all’Urbanistica. Il Sindaco Cariello, difatti, ha ritenuto di mantenere a sé deleghe rilevanti, fra cui urbanistica e cultura, a suo dire proprio per poter dare priorità a questi temi tanto importanti. Ma, trascorso ormai metà mandato amministrativo, devo dire che sull’urbanistica – oltre al ritiro che ho condiviso dell’ultima ipotesi di pianificazione generale – assolutamente nulla è stato messo in campo. Ed è proprio la questione della pianificazione urbanistica invece, a partire dal Piano Urbanistico Comunale passando per il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali, uno degli asset strategici che potranno definire il futuro di questa comunità. Attendiamo novità, se resta un po' tempo ai nostri amministratori fra un post su Facebook ed un altro in cui si afferma che oggi è tutto bellissimo rispetto all’inferno del recente passato.

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