In provincia di Salerno in fiamme oltre 6000 ettari di terreno in pochi mesi. Un danno non soltanto per l’ambiente, ma anche per la salute dei cittadini.
Dallo scorso mese di maggio, in provincia di Salerno, sono andati in fiamme 6007 ettari di terreno, pari al 46 % della superficie interessata dagli incendi in Campania nel corso di questa stagione. Per intenderci, l’immane tragedia che ha interessato il Vesuvio ha visto la distruzione di 3046 ettari di superficie boschiva. È una vicenda questa dei roghi che, quest’anno, ha assunto nella nostra regione proporzioni enormi. Un fenomeno che è per il 90 % di origine dolosa e che, probabilmente, trova le sue spiegazioni in interessi inconfessabili delle organizzazioni criminali, della camorra, determinata a piegare ai suoi disegni gli amministratori locali e regionali. Non si spiega, altrimenti, come sia possibile che sul Vesuvio, ad esempio, focolai siano sorti contemporaneamente a chilometri di distanza. Ma su questo, speriamo presto, faranno chiarezza la magistratura e le forze dell’ordine. Anche ad Eboli, a Capaccio Paestum ed in tutta l’area della Piana del Sele gli incendi sono stati continui e devastanti. Quello che mi preme ora analizzare è il danno che questi incendi hanno provocato non soltanto all’ambiente, ma anche alla salute dei cittadini campani. L’immissione così massiccia di fumi in atmosfera ha conseguenze sulla salute della popolazione, soprattutto di quella più anziana o che già versa in condizioni più delicate a causa di patologie respiratorie preesistenti, quali allergie, asma bronchiale, enfisemi o tutte le altre forme di broncopatie. Così come non vi è ancora chiarezza, in termini di studi scientifici ed epidemiologici, su quali possano essere le conseguenze di tali eventi sulla popolazione sana, nell’ambito della quale in porzioni di essa potrebbero svilupparsi fenomeni di sensibilizzazione agli allergeni e malattie dell’apparato respiratorio. È sulla base di queste ed altre considerazioni che una associazione importante, la Nps Italia Network – che riunisce le persone sieropositive e, dunque, maggiormente predisposte all’insorgere di patologie – ha rivolto un accorato appello al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ed al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Un appello con cui si chiede alla Regione ed al Governo di effettuare attività di screening straordinario delle patologie respiratorie, e di sospendere, di conseguenza, per tutto il 2017 qualsiasi ticket concernente gli esami diagnostici riguardanti tali malattie, e quindi per esempio gli esami di spirometria o broncoscopia, di accertamento della sensibilizzazione verso determinati allergeni, i test di bronco dilatazione e di molti altri accertamenti sia di carattere preventivo che di verifica dello stato patologico. È una proposta, questa, che io condivido in pieno, e spero che le autorità sanitarie la prendano in seria considerazione. Effettuare accertamenti e screening di massa è, in questo contesto, quanto mai opportuno, soprattutto in favore delle popolazioni che sono state maggiormente interessate da questi incendi e del personale che è intervenuto in prima linea, in questi mesi, per affrontare e domare questi terribili incendi. Un’ultima considerazione credo vada fatta: noi cittadini possiamo fare la differenza, anche per combattere questi eventi. E possiamo farlo in diversi modi. Innanzitutto avendo cura del nostro patrimonio boschivo, segnalando immediatamente ogni situazione di degrado ancor prima che si creino situazioni di emergenza. Possiamo farlo avendo cura della macchia mediterranea, trasformandoci per quanto possibile in sentinelle dell’ambiente, in persone che dedicano un pezzo della loro attenzione e della loro sensibilità a fare in modo che anche chi ha meno cura del verde sia messo in condizioni di non danneggiarlo, sia attraverso l’incuria che attraverso azioni deliberate.