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Emergenza sangue in Lazio: donare è ancora più importante

Questa settimana le mie considerazioni traggono spunto da un fatto molto grave, che sta interessando Anzio e parte di Roma. Nel corso degli ultimi giorni, infatti, sono stati accertati nell’area di Anzio ben 17 casi di Chikungunya, una patologia non comune in Italia, trasmessa dalle cosiddette zanzare tigre. La malattia di per sé non deve scatenare eccessivo allarme. Di solito non provoca particolari conseguenze ed il suo decorso ha una durata, in genere, di alcune settimane. Né deve preoccupare il focolaio: nel corso degli anni – pur essendo una patologia di solito maggiormente presente nelle aree caraibiche – numerosi sono stati i focolai registrati nel nostro paese, l’ultimo alcuni anni fa in Emilia Romagna, a causa della relativa diffusione in Italia del tipo di zanzara che può essere veicolo della trasmissione all’uomo della Chikungunya.

Il problema più grave è collegato, invece, al fatto che i test che rivelano la presenza del patogeno non sono utilizzabili per accertarne la sua assenza dalle sacche di plasma utilizzate per le trasfusioni. Le autorità sanitarie, per questo motivo, sono state costrette a prendere un provvedimento molto drastico: interdire, per il periodo necessario alla recessione del focolaio di infezione, la possibilità ai residenti ad Anzio e in numerose zone della provincia di Roma di donare il proprio sangue. In pratica, il provvedimento riguarda un’area – quella dell’Asl 2 – popolata da quasi un milione di persone. In aggiunta a questo, si è stabilito che le donazioni di sangue di tutti i residenti del Lazio o di coloro che vi abbiano soggiornato nell’ultimo periodo, saranno soggette ad una quarantena precauzionale: in pratica, le sacche di plasma donate da queste persone restano non utilizzate prudenzialmente per un periodo di 5 giorni, in attesa di verificare se nel frattempo esse sviluppino i sintomi della Chikungunya. Ma il Lazio è una regione dove già normalmente vi sono grosse difficoltà a sopperire alla necessità di plasma per fare fronte agli interventi chirurgici o alle urgenze. Già nei periodi in cui non è stabilita alcuna restrizione, il Lazio infatti non è autonomo, e deve approvvigionarsi presso le altre regioni di decine di sacche di plasma al giorno. Le autorità sanitarie regionali hanno stimato che, a causa di questa emergenza, le sacche mancanti per far fronte alle necessità di malati gravi e di persone sottoposte a traumi da incidente saranno circa 250 al giorno, e sarà compito del sistema sanitario nazionale far fronte alla difficoltà, alla vera e propria emergenza che si sta delineando a Roma e ad Anzio. Dalle notizie di stampa, nel frattempo, possiamo apprendere che solo ora la sindaca di Roma Virginia Raggi ha emanato una ordinanza urgente per predisporre interventi di disinfestazione specifica, volti a debellare la presenza sul territorio delle zanzare tigre, unico rimedio efficace all’ulteriore diffusione dei focolai di infezione. Tutto questo mi porta a due riflessioni. La prima riguarda la demagogia ed il facile populismo, unito a una scarsa preparazione, che connota ormai, purtroppo, parte della classe dirigente italiana: sembra, infatti, che per settimane il Comune di Roma abbia perso diversi giorni a riflettere sull'opportunità di dare luogo alle disinfestazioni con i consueti supporti chimici, che sono utilizzati da sempre e dosati in modo da essere assolutamente sicuri, in ossequio a certe teorie a metà fra superstizione e stupidità che vorrebbero vedere eliminati tali strumenti in favore di non meglio precisati ‘metodi naturali’, sulla cui efficacia non esiste alcuna conferma da parte del mondo scientifico. La seconda riflessione si ricollega all’urgenza di darsi da fare. Da anni ad Eboli il Rotary porta avanti, in collaborazione con tanti volontari e con numerose associazioni, una serie di eventi che hanno come obiettivo comune quello di sensibilizzare le persone sull’importanza di donare il proprio sangue. Un gesto che può salvare vite umane, un gesto che fa bene anche a chi dona, poiché in tal modo quest’ultimo si sottoporrà a controlli medici di routine ma utili a monitorare il proprio stato di salute. Quest’anno, in particolare, alla fine del prossimo mese di novembre, il percorso si dovrebbe concludere con la ‘Festa del Donatore’ – con il patrocinio dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno – e l’evento sarà preceduto da una fase di sensibilizzazione, curata da tutti i Rotary Club della Valle del Sele, che avrà luogo nei licei e in tutti gli istituti di istruzione secondaria superiore di Eboli, Battipaglia, Campagna, Capaccio Paestum ed Agropoli grazie anche alla collaborazione dei rispettivi comuni. In occasione della Festa del Dono, inoltre, il maestro orafo Rosmundo Giarletta farà omaggio di un piccolo gioiello da lui stesso realizzato al millesimo donatore ed al donatore che si congeda perché ha raggiunto i limiti di età previsti. In collaborazione con Free Runner si svolgerà, inoltre, come negli ultimi tre anni, la gara podistica “La Potenza del Dono”, il cui percorso sarà reso noto nelle prossime settimane e che è nata per sensibilizzare tutti all’importanza del gesto di donare il sangue. Nelle prossime settimane tornerò su questo argomento, per descrivervi nel dettaglio il programma delle attività di queste importanti iniziative e per chiedere a voi tutti di partecipare, e di donare – se le vostre condizioni di salute lo consentono - il sangue, compiendo un gesto che sarà fondamentale per consentire agli ospedali di continuare ad effettuare gli interventi più delicati e di continuare a salvare ogni giorno preziose vite umane.

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