i miei auguri di un sereno 2018

Un altro anno è trascorso, ed è stato un anno denso di avvenimenti, dall’elezione in Francia a presidente della Repubblica del giovane Emmanuel Macron, ai gravi attentati terroristici di inizio anno ad Instambul e di giugno alla Rambla, nel cuore di Barcellona e dell’Europa, alla tragedia dell’Hotel di Rigopiano, sul Gran Sasso, distrutto da una slavina in seguito alle scosse di terremoto, emblematico contemporaneamente sia del coraggio dei soccorritori che, purtroppo, del ritardo colpevole della macchina dei soccorsi, attivata con imperdonabile ritardo.

Un anno fatto anche di momenti positivi e simbolici, come l’abbraccio, in Egitto, fra papa Francesco ed il grande Imam de Il Cairo, a dimostrazione della possibile convivenza pacifica fra le grandi religioni monoteiste. Un anno che ha visto riaprirsi il dibattito – anche in modo forte ed al limite del rispetto delle leggi – in Europa in seno ai movimenti autonomisti, con il tentativo fallito del governo catalano – poi sciolto da quello spagnolo per violazione dei dettami della costituzione – di dichiarare attraverso un referendum la secessione di quell’importante regione. Un anno che ha visto, in Italia, importanti leggi essere approvate dal Parlamento – penso ad esempio alla legge sul biotestamento - ed altre, purtroppo, non giungere all’approvazione per l’opposizione delle forze politiche più retrive ma anche, purtroppo, a causa dell’eccessiva prudenza del Partito Democratico, e parlo del cosiddetto ‘ius soli’, una norma importantissima e di tutela della dignità umana. Un 2017 che si chiude, infine, con lo scioglimento di Camera e Senato in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, elezioni dense di incognite e che non sappiamo se al loro esito potranno garantire al Paese una maggioranza di governo coesa e credibile. Il mio augurio per il prossimo anno a voi tutti è proprio questo: al di là degli orientamenti politici, dei nostri convincimenti personali più profondi e delle nostre legittime opinioni, spero che il prossimo anno porti al nostro Paese stabilità, crescita economica e lavoro per i nostri figli. Il mio modesto impegno per il 2018, invece, è quello di continuare, nel mio quotidiano, ad impegnarmi sia come professionista che come militante politico a favore dei più deboli, delle famiglie, dei migranti, di tutti coloro che – senza colpa – vengono lasciati indietro in un mondo sempre più competitivo. Lo faccio con gli strumenti che ho a disposizione, con il mio lavoro, la militanza politica, ed anche con le mie modeste riflessioni su questo blog, che non sono mai critiche in modo strumentale, ma tese sempre a stimolare chi oggi ha responsabilità a fare sempre del proprio meglio. Auguri a tutti, buon 2018.

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