Dopo 40 giorni dall’insediamento e una dozzina di sedute del Consiglio dei Ministri, è stato licenziato il primo vero provvedimento di governo: il cosiddetto ‘Decreto Dignità’, fortemente voluto dal Vicepremier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Il decreto prevede una stretta sui contratti a termine, con l’obiettivo di disincentivarli per favorire – stando alle intenzioni di Di Maio – la transizione a contratti a tempo indeterminato.
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Giunge dalle cronache di stampa – inaspettata dopo tanto accanirsi – la notizia che, nell’ambito di una rivisitazione più generale del piano della viabilità urbana, sarà ripristinato il senso unico di marcia lungo Via Matteo Ripa. La centralissima arteria stradale, difatti, alcuni anni fa, con l’insediarsi della Amministrazione Cariello, era stata trasformata in strada a doppio senso di marcia. All’epoca numerosissime furono le proteste, per una scelta considerata dai più assolutamente sbagliata, perché trasformare una strada già stretta in una via a doppio senso sembrò una scelta poco intelligente. Tanto più che lungo quella via sorgono numerosissimi uffici e servizi, sia pubblici che privati ma di pubblico interesse. Vi sono, difatti, gli uffici comunali inclusi il protocollo e l’anagrafe, c’è la sede delle Poste, vi sono studi medici e laboratori di analisi. A seguito di quella scelta, per anni, i residenti hanno dovuto subire seri disagi, e gli stessi numerosi esercenti hanno lamentato un drastico calo delle vendite, in conseguenza delle enormi difficoltà a trovare parcheggio. L’annunciato ripristino del senso unico di marcia su Via Matteo Ripa, dunque, non può che trovarmi d’accordo, tanto più che fui fra i promotori della raccolta di firme dei residenti – oltre 1200 – che chiedevano all’Amministrazione Cariello di tornare indietro su quella scelta. E, se pure molto in ritardo, io apprezzo sempre quando vi è chi riesce a rivedere scelte sbagliate, a tornare sui propri passi. Perché questo non è un segno di debolezza, e non lo è mai neanche il sapersi confrontare con le istanze legittime provenienti dai cittadini. Certo, anche sul nuovo piano traffico – stando alle indiscrezioni di stampa perché ancora non risulta adottato un atto formale – sembrano esservi delle criticità: pare poco accorta, ad esempio, l’idea di ripristinare il doppio senso dall’altro lato di Piazza della Repubblica, lungo l’altrettanto importante e trafficata Via Matteotti. Ma quel che vorrei sottolineare – ancora una volta – è che scelte come questa, che incidono in modo significativo sulla quotidianità e sulle abitudini dei cittadini, dovrebbero essere meditate. Che dovrebbero essere ascoltate le istanze delle persone, tenute nel debito conto, fatto salvo il potere della Giunta di decidere. E la decisione dovrebbe essere supportata da dati tecnici, dal giudizio di esperti che confortino la correttezza dell’operato amministrativo. Meno improvvisazione, in sostanza, e più studio di tutti gli aspetti e di tutte le conseguenze di una scelta amministrativa prima di decidere.
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Il Rotary concretamente dalla parte dei più deboli. È questo il senso del progetto presentato ufficialmente lo scorso 30 giugno presso la sede della Comunità Emmanuel, che è situata in località Monte di Eboli. Oltre 30.000 euro di interventi resi possibili dal contributo dei Rotary Club del Distretto 2100 con il supporto, in primo luogo, del Governatore del Distretto e del presidente del Rotary Club di Salerno Duomo Gaetano Pastore.
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