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#dedicatoa

chi non ha voce

#dedicatoa

chi non ha voce

Da troppo tempo le Politiche sociali ad Eboli sono un mero parcheggio di fondi la cui traduzione in buone prassi è affidata spesso alla capacità, l’esperienza e la tenacia di operatori, cooperative e soggetti che con sacrificio tengono insieme la fragile rete dell’assistenza e del supporto a chi è più sfortunato.

Troppo spesso ad incidere su tale prospettiva al ribasso sono state scelte approssimative NON prese da enti che dirigono o concorrono alla creazione del Piano Sociale di Zona come la Regione Campania e la direzione regionale dell'Asl.

Queste scelte hanno portato all'impoverimento dell’offerta e di servizi che, di conseguenza, sono stati man mano sempre meno inclusivi.

Troppa la popolazione lasciata ai margini di quella che è divenuta una “lotta tra poveri” sia per operatori costretti ad elemosinare un contratto precario da decenni, sia per i cittadini. Bambini, giovani, adulti e anziani.
Ognuna delle fasi della crescita è stata toccata dalla mancanza di punti di riferimento che sapessero garantire ad ognuno il diritto a sognare, progettare e realizzare il proprio futuro.

politiche sanitarie

Quel che mi preme è restringere il campo della Politiche sanitarie, circoscrivendone la RETE senza finire nella trappola della demagogia. Che l’OSPEDALE DI EBOLI sia stato depauperato dalla chiusura dei reparti e da una sconsiderata politica di tagli fatta dalla gestione ragionieristica dell’ASL e della Regione Campania è un dato di fatto.

Quel che ci preme in questa fase, però, è la TUTELA DELLA SANITÀ TERRITORIALE partendo dal basso, dalla medicina di base, dai medici generici che sono il campanello d’allarme della società e del suo malessere.
FARE RETE significa coinvolgere i soggetti che operano sul territorio tutelandone l’attività e garantendo loro servizi ed una risposta, alle esigenze proprie e dei propri pazienti, che sia di prossimità.

FARMACIE COMUNALI gestite non come semplici aziende strozzate dal bisogno di chiudere i bilanci (tra l’altro fallimentari) o fungere da “salvavita” per ex amministratori.

CENTRI D’AIUTO ALLA VITA che siano sostenuti da una politica d’informazione coerente con l’intera rete sanitaria e sociale. Un privato che sappia rispondere ad esigenze specifiche senza sovrapporsi inutilmente al pubblico per mero spirito di accattonaggio di fondi.

Solo a questo punto, dopo aver costruito UNA RETE DI BUONE PRASSI, si può avere la certezza che la punta dell’iceberg, che nell’immaginario è rappresentata dall’Ospedale, non rischi di sciogliersi Dopo la protesta dei cittadini, dobbiamo lavorare perché sia una rete di attività territoriali socio - sanitarie a rendere necessaria la sua sopravvivenza ed il suo potenziamento.

sport e bessere

#dedicatoa... chi star bene significa dinamismo..., efficienza e partecipazione. Tre capisaldi che fanno dello sport uno dei principali veicoli per raggiungere il benessere psico-fisico.
Lo SPORT È dinamismo, movimento, velocità d’azione e pensiero. Lo SPORT È efficienza mentale e fisica, da raggiungere tramite la corretta coordinazione dell’intera macchina perfetta rappresentata dal corpo umano.
Lo SPORT È partecipazione, aggregazione, scambio di idee e crescita per i piccoli che, attraverso esso, imparano a sacrificarsi, lavorare, perdere e vincere.
Una scuola di vita che troppo spesso è relegata al mero ruolo di “parcheggio” per bambini o distratto passatempo per adulti. In questo senso la cura della nostra città deve passare attraverso uno SPORT che interpreti le tre accezioni racchiudendole in un’unica e costante azione di EDUCAZIONE AL VIVER SANO in un contesto sano.
E se le sfaccettature dello sport sono molteplici come quelle della vita, non possiamo che immaginare la nascita di una polisportiva che sappia coniugare le tendenze di ognuno, integrando l’attività fisica alla crescita anche spirituale.

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