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Castello Colonna: la nostra classe politica affetta dalla sindrome dell’oblio.

Una strana malattia negli ultimi tempi si sta diffondendo nella nostra città: si chiama sindrome da oblio per disinteresse, ed interessa soprattutto la gran parte della nostra classe politica. E’ passato un mese dal disastroso “anniversario” del crollo della torre del castello Colonna e di parte della cinta muraria della fortezza, oggi sede dell’Istituto a Custodia Attenuata. Nessuno, se non il comitato civico Arco dei Tredici ed il Gruppo Archeologico Ebolitano., ha riproposto la questione all’attenzione non solo delle istituzioni sovra comunali ma dell’intera comunità cittadina. Senza voler essere autoreferenziale, né fare autocitazioni, nel febbraio scorso anche io, in una delle mie riflessioni settimanali, affrontai il tema. A quanto pare, però, senza suscitare alcuna forma di interesse o di reazione da parte di chi avrebbe il dovere morale e politico di trovare - o quantomeno di cercare - soluzioni per sanare questa drammatica ferita nel tessuto storico e culturale della nostra città, e mi riferisco in primo luogo a chi oggi è chiamato ad amministrare Eboli. Evidentemente chi oggi ci governa questo problema – ed è doloroso dirlo ma le cose vanno chiamate con il proprio nome – non lo sente nemmeno più suo. Se la barca va, lasciala andare… risuonerebbe un vecchio motivetto. Sollecitato a diversi livelli il partito in cui milito, ovvero il Partito Democratico, accolgo con favore la notizia che il deputato Antonio Cuomo ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione parlamentare, a risposta scritta, indirizzata al Ministro per i Beni e per le Attività Culturali, Dario Franceschini, e al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Nell’interrogazione ha scritto: “L’8 marzo 2015 – si è verificato il crollo di una delle torri del Castello Colonna di Eboli. Oltre alla rimozione dei detriti non è stato effettuato alcun intervento per dare luogo alla ricostruzione della torre e neppure è stata effettuata una verifica accurata sulla stabilità dell’intero edificio. Il Gruppo Archeologico Ebolitano ha svolto una serie di ricerche ed ha lanciato un allarme circa le criticità che potrebbero interessare l’edificio. Da tempo è auspicato dalla popolazione ebolitana un intervento di messa in sicurezza e la valorizzazione culturale dell’immobile, individuando un’altra soluzione per l’Istituto di Custodia Attenuata”. L’onorevole Cuomo ha interrogato, infine, i ministeri di competenza per sapere “quali iniziative intenda porre in essere il Governo al fine di individuare una nuova sede per l’Istituto a Custodia Attenuata e per la ricostruzione in tempi rapidi, considerando che è già trascorso un anno dal crollo della torre e cosa intenda fare il Governo per garantire una adeguata valorizzazione culturale del Castello Colonna Da oltre un anno ormai è avvenuto il crollo di una delle torri del Castello Colonna - edificio risalente all’epoca longobarda - ma da allora nulla risulta essere stato fatto oltre alla rimozione e conservazione dei detriti. Nulla, però, si sa di come verranno riutilizzate le pietre oggi stipate presso la sede della Galleria dei Servizi ma che a breve dovranno essere rimosse da lì poiché nella struttura dovranno partire lavori di riqualificazione. La torre che è andata completamente distrutta a causa del cedimento risulta essere -secondo le ricerche del Gruppo Archeologico Ebolitano- parte della struttura originaria del Castello e, dunque, la più antica fra le fortificazioni edificate”. Come già dissi qualche settimana or sono non va sottaciuto neanche che in una parte del nostro territorio così fragile – nel senso che si tratta di un’area nella quale sono state rinvenute evidenze archeologiche di enorme prestigio e valore storico - è stato deciso di dar vita a un centro polifunzionale di cui ancora non si conosce la destinazione d’uso. Finanziato per 6 milioni di euro, il cantiere sorge a pochi metri dall’antica struttura, nel cuore del centro storico della città. Facendo mie le perplessità evidenziate ai due ministeri da parte dell’onorevole Cuomo, è un fatto reale che la popolazione della nostra città da molto tempo auspica che il castello Colonna rientri in possesso della collettività al fine di essere liberamente utilizzato per attività culturali, ferma restando la necessità di procedere alla realizzazione di un nuovo edificio da adibire ad istituto a custodia attenuata, che io ritengo sia uno straordinario modello di declinazione in concreto del concetto di espiazione della pena volto però al reale reinserimento sociale dei detenuti. Mi auguro davvero che sia il ministro Franceschini sia il ministro Orlando ci dicano al più presto quali iniziative vogliano porre in essere per la ricostruzione della torretta crollata e per il monitoraggio dell’intera struttura, in modo da scongiurare il rischio di nuovi crolli ma anche se intendono individuare soluzioni concrete che mirino a restituire alla comunità ebolitana lo storico complesso. Spero che questa volontà sia ribadita, con atti concreti, anche dall’Amministrazione Comunale ebolitana, finora drammaticamente assente.

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Tags: di donato,, castello colonna,, centro polifunzionale, arte, cultura, centro storico , orlando, franceschini

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