Download Free Templates http://bigtheme.net/ Websites Templates

Una pubblica illuminazione nel rispetto dell'ambiente e risparmiando sulla bolletta energetica

Questa settimana voglio affrontare un tema che ritengo estremamente importante, ossia quello dell’efficientamento energetico e del conseguente adeguamento a norme sulla sostenibilità ambientale dettate dall’Europa. Si tratta di uno degli argomenti di discussione più attuali del momento. Nodo sovente portato all’attenzione degli amministratori locali è, difatti, quello dell’esigenza di incremento della pubblica illuminazione, soprattutto nelle zone periferiche della città. Con l’espansione delle aree urbane, anche in zone prima prevalentemente rurali, è aumentata esponenzialmente la domanda di pubblica illuminazione sul territorio delle città, compresa la nostra. A fronte di reali esigenze, come ad esempio l’illuminazione della strada che costeggiando l’area industriale porta all’Outlet Cilento Village oggi maggiormente utilizzata sia dai lavoratori che dai visitatori del plesso commerciale - a tal proposito occorre fare un inciso: i 600 mila euro per la riqualificazione della provinciale 204 di Santa Chiarella previsti come benefit dalla convenzione tra il Comune di Eboli e Innovazione Commerciale come sono stati spesi? Sono arrivati nelle casse comunali?- spesso si agisce anche per “accontentare” richieste particolari, che non riguardano il bene comune ma le richieste insistenti di singoli. La pubblica illuminazione ha un costo non indifferente sul bilancio delle famiglie, attualmente il comune di Eboli spende per questa voce di bilancio oltre 530 mila euro. Costo che si somma alla spesa per l’illuminazione interna degli edifici pubblici che prevede una quota annua di 230 mila euro a fronte di circa 250 contatori. Le lampade a vapore di mercurio nonché le lampade Sap con accenditore integrato o a bassa efficienza energetica dal 2015 non possono più essere installate, ai sensi della direttiva CE Eup 2005/32/CE sostituita con la Direttiva Erp 2009/125/CE recepita con regolamento n. 249/2009. Sul nostro territorio sono disseminati all’incirca 4 mila punti luce. Rumors sempre più insistenti danno per accreditata l’installazione di ulteriori 100 punti luce nelle zone periferiche della città. Che tipologia di lampioni verrà predisposta? E’ veramente necessario installarli? E se lo è, si è discusso in modo trasparente e pubblico di dove installarli? Avete mai sentito parlare di “inquinamento luminoso”? Recentemente, spulciando un po’ di riviste e navigando in rete, mi è capitato di imbattermi in questa terminologia e ho cercato di approfondirne il concetto. Per inquinamento luminoso, generalmente, si intende l’emissione di luce al di fuori delle aree in cui questa è funzionale alla visione notturna. Diversamente si potrebbe definire come l’introduzione indesiderata di luce nell’ambiente. A quanto pare la causa principale dell’inquinamento luminoso sono i lampioni che disperdono luce. Tutta la luce prodotta e non funzionale alla visibilità notturna è energia buttata al vento. Uno spreco energetico paradossale. Il passaggio dai lampioni tradizionali all’illuminazione a LED comporta significativi risparmi sia in termini energetici sia economici. Perché, allora, non provvedere alla sostituzione dei corpi illuminanti e delle relative lampade con apparecchiature ad elevate prestazioni -con l’utilizzo di tecnologie di telecontrollo, telegestione e automazione- sull’intero comune e non solo in Piazza della Repubblica? Secondo uno studio del Cnr sull’illuminazione stradale a LED pubblicato sulla rivista scientifica “Green” sono oltre “300 milioni i punti luce in tutte le strade del mondo, il 10% dei quali utilizzano i LED. Il tasso di sostituzione attuale è del 3% annuo, mentre lo sviluppo economico di Africa, Asia e Sudamerica porterà ad oltre 350 milioni le luci stradali installate fra 10 anni. Nel complesso, l'illuminazione stradale assorbe più del 10% dell'elettricità prodotta ogni anno a livello globale. L'illuminazione a LED comporta benefici di ordine ambientale e sanitario, dovuti alla prevenzione dell'inquinamento luminoso, e alla luce bianca radicalmente migliore in quanto priva delle componenti infrarossa e ultravioletta. La diminuzione del prezzo dei LED consentirà di ripagare l’investimento in un periodo di tempo compreso fra 3 e 5 anni”. Bene, allora perché non procedere a una riconversione a LED degli impianti di illuminazione esterni che non deve esaurirsi nel banale “relamping” ovvero nella sostituzione delle vecchie lampade con quelle nuove? Soprattutto, lancio qui un’idea, non sarebbe malvagio pensare di redigere un regolamento comunale sulla pubblica illuminazione che contenga ed evidenzi tutti questi aspetti, in particolare che metta su carta dei criteri precisi che l’attuale amministrazione - e quelle che verranno - dovranno seguire nell’attuare scelte su questa importante tematica, dandosi l’obiettivo sia di razionalizzare i costi sia di ridurre l’inquinamento luminoso. Si potrebbe inoltre procedere a un censimento dei punti luce sia del centro sia delle periferie dotandoli tutti di un numero identificativo, creando un database collegato a una mappa consentendone così la loro georeferenzializzazione. I cittadini, in questo modo, potranno più facilmente segnalare guasti, mentre il comune potrà avere una maggiore rapidità di intervento. Il tutto in un quadro di assoluta trasparenza e conoscibilità delle scelte. Molti comuni della provincia di Salerno stanno già attuando – e da tempo - questo tipo di politiche. Apriamo gli occhi e non facciamoci trovare impreparati. E’ per il bene della comunità, è per il nostro futuro.

Tags: di donato,, pubblica illuminaione,, led,, risparmio energetico,, bolletta energetica,, regolamento, inquinamento luminoso,, ambiente

Stampa

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookies Policy.