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Approfondimenti sul bilancio comunale: il piano triennale dei lavori pubblici.

Come promesso anche questa settimana approfondiremo un aspetto relativo al bilancio di previsione approvato dall’amministrazione comunale Cariello. Focalizzeremo l’attenzione, in questo caso particolare, sul piano triennale dei lavori pubblici, che è il documento con cui il bilancio preventivo deve essere in stretta coerenza sia formale sia sostanziale, così come dovrebbe esserlo con gli strumenti di programmazione di mandato quali il documento unico di programmazione (DUP) ed coi principali atti di programmazione di settore come, ad esempio, la programmazione del fabbisogno del personale, il piano delle alienazioni e di valorizzazione del patrimonio immobiliare, eccetera. Riguardo al programma triennale delle opere pubbliche, come già accennato in un articolo precedente, stando alla relazione del collegio dei revisori dei conti del comune di Eboli, difficilmente l’ente riuscirà a realizzare quanto indicato poiché condizionato dalle fonti di finanziamento esterne e dalla scarsa capacità di approntare tutti gli atti necessari al buon esito dei finanziamenti. Da questa prima analisi, leggendo la documentazione, viene facile dedurre che manchi totalmente una visione di città che abbia una previsione, una mission, obiettivi di lungo periodo. Anche nel breve termine, a onor del vero, non si registrano proposte particolarmente innovative né di grande valore. Tra gli interventi previsti per l’anno 2016 sono stati preventivati 300 mila euro di finanziamento quali oneri di urbanizzazione per la costruzione di un serbatoio e per la ristrutturazione della rete idrica in località Madonna del Carmine. La situazione di quella zona della città è davvero drammatica. Nelle vasche di raccolta delle acque i residenti hanno spesso denunciato il ritrovamento di topi in avanzato stato di decomposizione. Quell’acqua è la risorsa idrica che approvvigiona le famiglie del quartiere. Oltre ad essere un problema serio di carattere igienico-sanitario, il paradosso risiede nel fatto che in quella parte collinare di territorio non ci sia acqua potabile, la rete idrica comunale non arriva. Vi sono due vasche di raccolta che contengono le acque provenienti da sorgente e che arrivano nei rubinetti dei residenti che, privatamente, disinfettano l’acqua prima di farla entrare in casa. E’ sconcertante! Molte delle opere inserite nel triennale, inoltre, sono mere ripetizioni di previsioni già contemplate nel documento precedente e quindi già adottate da chi ha amministrato la città prima dell’attuale sindaco. Non c’è nessuna prospettiva, nessuna visione innovativa di città, nessuna visione che dia quantomeno l’idea di una svolta, di un cambiamento non dico radicale ma almeno ipotizzato. All’anno 2016, estremamente timido sotto il punto di vista delle proposte, fanno da contraltare le voci inserite per gli anni 2017 e 2018 che una idea la danno, sì, ma è quella di un futuribile libro dei sogni! Nell’intero documento, per la maggior parte dei casi, sono stati letteralmente riciclati vecchi progetti già previsti dalle precedenti amministrazioni e per i quali tutte le voci di finanziamento sono legate a Pon e Fondi Strutturali Europei. Per altri si tratta di fondi ministeriali già contemplati, come ad esempio i 700 mila euro previsti dal Ministero delle Infrastrutture nell’ambito del Piano Città per la costruzione di rotatorie lungo l’asse viario che comprende la Statale 19, località Epitaffio e zona Cimitero. Unica nota che sembrerebbe portare un elemento di novità riguarda i paventati finanziamenti statali per le periferie degradate, che l’amministrazione ha ipotizzato di far confluire sulla riqualificazione del centro sportivo Spartacus di Santa Cecilia e dell’area circostante, ricomprendendovi l’ipotesi di realizzazione di piazze e parcheggi ed un intervento di edilizia scolastica per un importo pari a 2 milioni di euro per il 2016. Il piano triennale delle opere pubbliche dovrebbe prevedere un ordine di priorità che tenga conto dei lavori di manutenzione, del recupero del patrimonio esistente, del completamento dei lavori già iniziati, dei progetti esecutivi approvati, degli interventi per i quali ricorra la possibilità di finanziamento con capitale privato maggioritario. Devo, purtroppo, constatare, che da quanto analizzato si è riscontrato poco o nulla dei punti sopra citati. Da anni, ad esempio, il comitato "Togliamoci l'amianto dalla testa" ha denunciato la presenza di eternit a copertura di diverse strutture pubbliche della città. Perché non si ha la lungimiranza di pensare - la butto lì - a un progetto di finanza che sia volto alla bonifica dall'amianto del foro boario, luogo in cui immaginare, come più volte ho proposto, la realizzazione di una piscina comunale grazie alla quale si renderebbe località Serracapilli un polo sportivo straordinario dove poter svolgere molteplici e diversificate discipline? Su cosa questa amministrazione abbia voluto puntare con un tale piano triennale legato ai lavori pubblici non è molto chiaro dato il vuoto di idee e prospettive. Staremo a vedere e, statene certi, ve ne daremo nota!

Tags: di donato,, cariello, comune di eboli, lavori pubblic,, bilancio,, triennale opere pubbliche

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