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Rispetto della dignità dell'uomo e integrazione il messaggio di Papa Francesco. A Eboli lo stiamo comprendendo?

Le cronache internazionali delle ultime settimane mi hanno spinto a tornare a riflettere sul tema dell’integrazione. Papa Francesco in una conferenza stampa sul volo verso Cracovia per la Giornata Mondiale dei Giovani 2016 ha detto: “Siamo in guerra, non una guerra di religione”. Queste parole non possono lasciare indifferenti. Così come deve farci riflettere ciò che dice Papa Bergoglio quando afferma: “Il primo terrorismo è nel non riconoscersi come essere umani. Non è l’Islam violento, in ogni religione ci sono gruppi fondamentalisti. E’ sbagliato generalizzare”. Gli attacchi dell’Isis al cuore dell’umanità hanno sconvolto tutti e sempre più spesso sento intorno a me persone dire che i grandi flussi migratori provenienti dal Sul del Mondo avrebbero incrementato la presenza nei nostri territori di nuclei di persone affiliate al sedicente Stato Islamico. Niente di più preconcetto poteva essere pensato. E’ sbagliato, a umile avviso, fare questo tipo di deduzioni arbitrarie. Fare confusione tra chi lascia il proprio paese per cercare fortuna, speranza, futuro e chi invece volutamente uccide e si uccide in nome della follia che genera odio, è davvero aberrante. La mia città, Eboli, è saltata agli onori delle cronache negli ultimi giorni per una polemica legata alla possibile apertura di una moschea nella zona di Santa Cecilia. In questa frazione alla periferia di Eboli è molto vasta la presenza di cittadini extracomunitari. Sentire alcune dichiarazioni in cui si afferma che l’apertura di una moschea avrebbe incrementato ancor di più la presenza di immigrati e quindi minato la sicurezza del luogo mi ha lasciato oltremodo perplesso. Ancora di più mi ha lasciato perplesso ascoltare persone convinte che nelle moschee non si preghi ma ci si “organizzi” per chissà cosa. Molti altri residenti della zona non si sentono tranquilli, c’è paura… Beh, tutto questo, con sincerità, mi ha lasciato non poco l’amaro in bocca. La Costituzione Italiana sancisce la libertà di culto e di professione di fede. La religione islamica va rispettata come qualsiasi altra religione. Una moschea a Santa Ceciclia è già presente, in un garage angusto. Quelle persone cercano semplicemente una struttura più capiente e più dignitosa. Ma poiché il luogo di preghiera della locale comunità musulmana sarebbe sorto accanto ad un asilo, apriti cielo! Sono partite le barricate della politica locale, con proteste guidate – apprendiamo dai giornali - dal sindaco Cariello e dalla sua amministrazione. Poi, però, quella stessa parte politica chiama a raccolta una ventina di cittadini extracomunitari, di cui molti se non tutti di religione musulmana, per una due giorni di pulizie sulla provinciale che porta a Campolongo. E via di selfie, video e chi più ne ha più ne metta. Per gli spot elettorali non c’è il timore degli attentati? In questo caso la religione non fa paura? I problemi di sicurezza e ordine pubblico sono svaniti? La maggior parte dei cittadini marocchini che vive tra Santa Cecilia, Cioffi, Corno d’Oro è riuscita a integrarsi, trovando un lavoro e una casa dove vivere. Molti vengono ancora oggi sfruttati in alcune aziende agricole della Piana del Sele gestite da imprenditori con pochi scrupoli, il lavoro nero è una piaga ancora aperta. Molti altri invece continuano a vivere in condizioni indecorose tra immondizia e amianto nell’ex fabbrica Apoff. Così come è altrettanto vero che una piccola minoranza di cittadini extracomunitari vive dei proventi dello spaccio di droga e della sfruttamento della prostituzione, così come, del resto, una esigua minoranza di nostri concittadini, purtroppo, delinque. Alla fine della fiera, la moschea vicino all’asilo non si farà ma intanto, a corredo delle due giornate di pulizia sulla litoranea con i cittadini extracomunitari, l’amministrazione Cariello avrebbe previsto l’estensione del sistema porta a porta anche nelle aree periferiche in sei nuovi ambiti a nord e a sud della zona di Santa Cecilia. Benissimo… se non fosse che il bando per la gestione dei rifiuti ancora oggi non è stato espletato! Integrazione non è prendere delle persone che provengono da paesi stranieri e metterle a pulire per strada. Va bene anche quello, per carità, se prima però ci fosse l’integrazione quella vera, quella che passa dal rispetto dell’essere umano in maniera totale. Quell’integrazione che si genera e si radica nel riconoscersi persone, così come ha detto Papa Francesco.

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