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Il baratto amministrativo è una idea interessante, su cui però si deve aprire una riflessione con associazioni e cittadini

Questa settimana voglio affrontare un argomento che – in tempi di crisi economica come quella che viviamo ormai da molti anni – ritengo particolarmente interessante: il cosiddetto “baratto amministrativo”, e cioè l’ipotesi che i comuni possano concedere – in particolari condizioni e in determinati ambiti – agevolazioni o esenzioni fiscali a gruppi di cittadini che, in cambio, svolgono attività utili a abbellire o riqualificare particolari aree delle città. Questa possibilità è prevista dall’articolo 24 del Dl 133/2014, e se ne è parlato a lungo nel dibattito politico anche nella nostra città. Ricordo che una ipotesi di applicazione del baratto amministrativo fu lanciata, nella campagna elettorale per le elezioni amministrative dello scorso anno, dal candidato sindaco del centrosinistra, e che diverse volte sull’argomento sono tornati gli attivisti del movimento 5 stelle ebolitano, l’ultima volta pochi giorni fa, sollecitando il sindaco Cariello ad adottare provvedimenti che andassero in questa direzione. Io penso che la possibilità di introdurre – con modalità regolate da una apposita delibera di Consiglio Comunale e dopo un ampio e proficuo dibattito che veda coinvolte le forze politiche, i cittadini e le associazioni della nostra città – ipotesi di ‘baratto amministrativo’ e di esenzioni o riduzioni fiscali per i cittadini o per le associazioni che si adoperano per il bene comune sia interessante. Credo però anche che le modalità ed i limiti posti a queste ipotesi debbano essere regolamentate con molta attenzione, per evitare qualsiasi possibile abuso e qualsiasi discrezionalità da parte della pubblica amministrazione nella scelta dei beneficiari. La norma stessa, del resto, e l’interpretazione giurisprudenziale che vi ha fatto seguito, prevedono che i comuni che vogliano adottare provvedimenti di questo tipo debbano essere molto rigorosi nelle modalità con cui le eventuali esenzioni dalle tasse locali possono essere concesse Prevede, inoltre, che i servizi svolti dai cittadini per i quali si può immaginare di ricorrere a percorsi di ‘baratto amministrativo’ debbano essere volti al miglioramento dell’ambiente, del decoro urbano, della bellezza delle città. Tutto questo si collega a un’ idea di comunità, di polis, in cui i cittadini non deleghino più tutte le incombenze alla pubblica amministrazione, in cui siano parte attiva delle scelte ma anche delle azioni per creare per tutti un ambiente di vita migliore. Le applicazioni possibili sono tante, a partire da riduzioni fiscali, ad esempio, per i cittadini che si riuniscono in associazione per abbellire aree verdi della nostra Eboli e per curarle. Ancora, si può pensare a esenzioni parziali da alcuni tributi per i cittadini che vogliano adottare un cane e si facciano carico di averne cura, liberando il comune da costi molto alti e garantendo a poveri animali domestici altrimenti condannati a una vita per strada o in un canile una esistenza migliore. L’importante è che tutto sia fatto bene, nel rispetto delle regole e con senso civico. Spero che su questi temi l’Amministrazione Cariello voglia aprire una riflessione, in cui coinvolgere tutta la città.

Tags: amministrazione cariello,, comune di eboli, baratto amministrativo, comune, bene comune, tasse

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