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Ad Eboli, mentre c'è una recrudescenza della criminalità, chiudono il Giudice di Pace. I politici lottino insieme ai cittadini comuni per scongiurarlo

Questa settimana le cronache dei giornali locali ci riportano numerosi episodi di piccola e media criminalità. Diverse auto e furgoni danneggiati o incendiati, furti in alcune abitazioni e rapine in attività commerciali: è evidente che assistiamo, nell’ultimo periodo, ad una recrudescenza delle attività criminali, non ultimo il gravissimo episodio che ha visto l’auto del sindaco Cariello incendiata alle quattro di notte sotto alla propria abitazione. E’ difficile, oggi, dare una lettura oggettiva dei fatti, comprendere se si tratti di episodi isolati e non connessi fra di loro o se, invece, dietro quest’ondata di criminalità si possa nascondere la volontà di gruppi criminali di rialzare la testa, o ancora l’intenzione di piccole bande emergenti di conquistare fette di territorio. Ma a chiarire tutto questo saranno le indagini portate avanti dalle forze dell’ordine. Quello che stupisce, però, è che proprio mentre si assiste a tutto questo il Ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando abbia deciso, con un proprio decreto, di sopprimere – dopo la sezione distaccata del Tribunale di Eboli – anche l’ufficio del Giudice di Pace. Ufficio che da qualche anno, dopo le riforme che hanno riguardato le competenze dei magistrati onorari, si occupa anche di giudicare gli autori dei reati minori. Francamente, trovo risibili le motivazioni addotte dal ministero, proprio mentre proseguivano gli sforzi per aumentare il personale e per risolvere il problema della sede ed altre criticità. Trovo poco convincenti anche le giustificazioni dell’amministrazione comunale che – colta alla sprovvista – non trova nulla di meglio che ricorrere alla solita, francamente stantìa, scusa del “stavamo riparando alle mancanze delle precedente amministrazione e bla bla bla”. Se mancanza c’era era loro dovere – dopo un anno e mezzo dall’insediamento che è stato preceduto da un altro anno o quasi di commissariamento – porvi rimedio in tempo utile, magari dedicando maggiori energie e attenzione a questioni importanti come queste. Ma stupisce, in ogni caso, l’improvvido provvedimento del ministero, che pare calato da Marte. Il segnale è pessimo: si incendiano auto –compresa quella della massima autorità cittadina – si ruba si rapina e il Governo cosa fa? Chiude un altro – praticamente l’ultimo – presidio di giustizia in un territorio. Presidio di giustizia cui si rivolgono, per i reati minori e per moltissimi provvedimenti di giustizia civile, i cittadini di 34 comuni della Provincia di Salerno. Ora occorre fare tutto il possibile per rimediare. Ora vorrei vedere per una volta le rappresentanze istituzionali di questa città e della Valle del Sele marciare all’unisono verso l’obiettivo di far rivedere la decisione di Orlando. Vorrei vedere il senatore Franco Cardiello, il deputato Antonio Cuomo, il Sindaco Cariello ed i sindaci degli altri comuni del comprensorio – questi ultimi mai hanno contribuito né finanziariamente né mettendo a disposizione personale a salvare l’ufficio del Giudice di Pace e di questo dovrebbero rendere conto ai loro concittadini – per una volta fare una battaglia per Eboli e per l’intero territorio insieme alle persone comuni, magari rimandando a quando avranno ottenuto un ritiro del provvedimento dal Ministro Orlando le solite schermaglie e polemiche, che troppo spesso annoiano.

Tags: di donato,, eboli,, amministrazione cariello,, ministero di grazie e giustizia,, giustizia

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